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giovedì 11 novembre 2010

Settimana della moda parigina 2010

Se siete tra coloro che giudicano la moda l'ottativo del consumismo inutile, leggete e convincetevi del contrario. 
Se siete tra quelli che pensano che la moda sia confusa nonchè noiosa, ripetitiva,... eddai un pò c'avete ragione!

New York, Milano e Parigi hanno presentato a settembre le collezioni primavera-estate 2011
Polemiche, discorsi burocratici e di tempistiche lasciamoli a chi si intende di gossip. E a noi l'anima della moda.

Vorrei celebrare quella che non pochi definiscono l'immortale città dell'eleganza: Parigi. 
Balenciaga, Balmain, Christian Dior, Chanel, Lanvin, Jean Paul Gaultier, Yves Saint Laurent, Louis Vuitton sono solo alcune delle grandi case di moda made in Paris che ci fanno sognare ogni anno.
E che hanno partecipato al consueto appuntamento.
Più di ottanta sfilate distribuite in otto giornate hanno animato la capitale francese. Accanto ai grandi dell'haute couture si sono esibiti infatti anche numerosi nomi emergenti come Nicolas Andreas Taralis, Anthony Vaccarello e Pedro Lourenço.

Vedete, trovo ci sia qualcosa di magico nelle sfilate. Le modelle sono manichini minuziosamente truccati e acconciati che fanno fluttuare drappi nell'aria. Ricordate la Nike di Samotracia? Immaginate di ammirarla accompagnati da un'orchestra in sottofondo e da flash di fotografi.
Vestiti mai visti prima che attraggono migliaia di persone. Sono sogni che camminano.
E poi il tema. E' vero è vero, c'è confusione. Decolteè e stivali, gonne e pantaloni, stretto e largo. Ma se guardate con attenzione qualcosa accomuna tutti gli stilisti, come se la mano invisibile avesse volto lo sguardo di ogni fashion designer verso uno stesso futuro.
Il tema portante è certamente un look rock and roll che, a seconda dello stilista, punta più sul punk o più sull'hippi. 
-Immaginate di aver partecipato alla sfilata di Chanel: una scenografia voluttuosa al Grand Palais, con tanto di orchestra che riarrangia Bjork e una collezione dai colori freddi (un must la giacca con i mini shorts). E' poi necessario citare Jean Paul Gaultier che nei suoi abiti rigorosamente rock infila anche la XXL Beth Ditto: un gesto provocatorio, ribelle o di cattivo gusto?-
Io adoro lo stile rock and roll...però non riesco a capacitarmi di questo continuo sguardo al passato. Il nuovo non c'è? O il nuovo spaventa e perciò viene camuffato?

Honey

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